Un meeting per disegnare i volti nuovi delle piastrine
Da domenica a martedì prossimi l’I.R.C.C.S. Neuromed ospiterà l’incontro del Gruppo di Studio Piastrine. L’occasione per esplorare queste piccole cellule del sangue e capire gli ultimi sviluppi scientifici, che le vedono come un ponte tra patologie molto diverse tra loro
Da scoperta quasi casuale a protagonista di una serie di meccanismi fondamentali per la nostra salute. La biografia delle piastrine, iniziata nel 1882 con la loro scoperta da parte dell’italiano Giulio Bizzozero, è davvero una continua sorpresa per la ricerca scientifica, e oggi queste piccole componenti del sangue, nonostante la loro natura piuttosto schiva, sono protagoniste di molte e promettenti prospettive.
Il Gruppo di studio sulle piastrine non ha mai smesso di credere che dietro quella che potremmo chiamare una “non-cellula” (perchè sprovvista di nucleo) potessero celarsi informazioni fondamentali per la ricerca medica. Il punto sugli studi in questo campo verrà fatto proprio nell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) nelle giornate di domenica, lunedì e martedì prossimi.
Nato 15 anni fa su iniziativa spontanea di un manipolo di ricercatori specializzati nel campo, il Gruppo si è progressivamente affermato, diventando punto di riferimento per studiosi di tutto il mondo. Il sedicesimo meeting viene ora organizzato dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed, diretto dal professor Giovanni de Gaetano. “Il Gruppo delle Piastrine – dice de Gaetano – è un esemplare raro, quasi in via di estinzione. Non c’è un presidente, non ci sono gerarchie e nemmeno una struttura societaria. La nostra attività è sostenuta solo da una forte passione per la scienza e la ricerca. Siamo tutti ansiosi di vedere cosa ci porterà di nuovo questo meeting, a cui partecipano, oltre a esperti di rilievo internazionale, tanti giovani ricercatori provenienti da tutta Italia”.
Nei tre giorni di meeting saranno toccati tutti gli aspetti scientifici legati alle piastrine. Perché i dati mostrano con sempre maggiore chiarezza che questi piccoli corpuscoli possono essere importanti non solo nelle patologie cardiovascolari, come appare logico, visto il loro ruolo cruciale nella coagulazione sanguigna, ma anche nei tumori e in alcune malattie neurodegenerative. “Non c’è una disciplina medica – commenta Chiara Cerletti, che con de Gaetano ha organizzato la riunione – che non veda coinvolte le piastrine. Ecco perché i partecipanti al meeting sono molto eterogenei, e ci si confronta su molti temi diversi. E vedremo sviluppi interessanti, perché queste piccole particelle del sangue hanno sempre qualcosa di nuovo da dire, anno dopo anno”.